Enzo Mari Nasce a Novara nel 1932. Sviluppa la sua formazione con gli studi all'Accademia delle Belle Arti di Milano, a cui accompagna già dagli anni Cinquanta un'intensa attività artistica, con mostre personali e collettive in gallerie e musei di arte contemporanea. Nel 1963 coordina il gruppo italiano "Nuove tendenze" e nel 1965 ne cura la mostra di arte optical, cinetica e programmata alla Biennale di Zagabria. Partecipa individualmente a diverse edizioni della Biennale di Venezia e della Triennale di Milano.
Parallelamente inizia l'attività di design, prima nell'ambito della ricerca formale personale, e quindi in collaborazione con numerose industrie, nei settori della grafica, dell'editoria, del prodotto industriale e dell'allestimento mostre. Caratteristica della sua opera, internazionalmente affermatasi tra le più rappresentative del design italiano, è la continua ricerca e sperimentazione di nuove forme e significati del prodotto, anche in contrapposizione con gli schemi tradizionali del disegno industriale.
Mari applicò alla sua produzione i suoi studi personali sui temi della percezione e dell'aspetto sociale del design, alla sua funzione nella vita quotidiana e al ruolo del designer nel processo industriale.
Il designer, secondo Mari, non si sarebbe dovuto limitare alla creazione di oggetti belli e forme piacevoli: l'aspetto funzionale era imprescindibile, così come lo era l'efficienza delle scelte progettuali in campo di materiali e lavorazioni, non può esservi poesia senza metodo.
Mari recupera lo slogan del Movimento dell'Arte Programmata, di cui era stato esponente in gioventù, che cita: il nostro scopo è fare di te un partner. L'utente non è più consumatore passivo, ma diventa un fruitore di un oggetto e di un processo (quello del design) in cui ha una parte attiva.
Dal 1963 al 1966 insegna presso la Scuola Umanitaria di Milano: fu la prima delle sue esperienze da docente, che sono continuate sino agli anni 2000 in numerose scuole prestigiose tra cui il Politecnico di Milano, dove tenne diversi corsi nelle facoltà di Disegno Industriale e Architettura, o a Parma dove fu docente di Storia dell'Arte.
Durante quegli anni elaborò una propria teoria sul design e la mise in pratica nei progetti su cui lavorò nei settori del prodotto, della grafica e degli allestimenti. Per quest'opera continua di approfondimento, è stato premiato nel 1967 con un Compasso d'Oro per le sue "ricerche individuali sul design".
La sua singolare posizione di artista-designer è documentata nelle molte pubblicazioni dedicate al suo lavoro, come pure negli interventi in importanti istituzioni; tra queste l'Associazione per il Disegno Industriale, di cui è stato Presidente, dal 1976 al 1979. Nella sua carriera ha ricevuto 5 Compassi d'Oro, di cui l'ultimo nel 2011, alla carriera.
Sue opere e oggetti sono nelle collezioni di diversi musei di arte contemporanea : "Galleria Nazionale d'Arte Moderna" a Roma, "Moderna Museet" di Stoccolma, "Stedelijk Museum" di Amsterdam, "Musèe des Arts Décoratifs", "Kunstmuseum" Düsseldorf, "Kaiser Wilhelm Museum" Krefeld, "Museum of Modern Art" New York.

Enzo Mari Born in Novara in 1932. He develops his training with studies at the Accademia delle Belle Arti in Milan, starting from the 50's he also has an intense artistic activity, with solo and group exhibitions in galleries and museums of contemporary art. In 1963, he coordinates the Italian group "New trends" and caring in 1965 the exhibition of optical, kinetic and programmed Biennale Zagreb. He took part to several editions of the Venice Biennale and the Milan Triennale.
In parallel, began working as a designer, first as part of his formal and personal research, then in collaboration with a number of industries, in the fields of graphic design, publishing, industrial product and in the organization of exhibitions. Characteristic of his work, which is the most representative of Italian design, is the continuous research and experimentation with new forms and product’s meanings, also in contrast with the traditional patterns of industrial design.
Mari applied to his production his personal studies on the issues of perception and on the social aspect of the design, its function in everyday life and the role of the designer in the industrial process.
The designer, according to Mari, should not have been limited to the creation of beautiful things and pleasant forms: the functional aspect was essential, as was the efficiency of the design choices in the field of materials and processes, there cannot be poetry without method.
Mari retrieves the slogan of the Movement of the Programmed Art, which he had been a representative in his youth, quoting: our aim is to make you a partner. The user is no longer a passive consumer, but he becomes a consumer of an object and of a process (the design) in which he has an active part.
From 1963 to 1966 he taught at the Scuola Umanitaria  in Milan: this  was the first of his experiences as a teacher, which continued until the 2000s in numerous prestigious schools including the Politecnico di Milano, where he held several courses in the faculties of Industrial Design and Architecture or to Parma where he was Professor of Art History.
During those years he elaborated his own theory on the design and put it into practice in the projects on which he worked in the areas of product, graphic and fittings. For this continuing work of deepening, he was awarded in 1967 with a Golden Compass for his "individual research on the design."
His position of art-designer is documented in many publications dedicated to his work, as well as interventions in important institutions ; among these, the Association for Industrial Design, of which he was president from 1976 to 1979. In his career he has received 5 Golden Compass, whose the last in 2011, for his career.
His works and objects are in the collections of several museums of contemporary art: "National Gallery of Modern Art" in Rome, "Moderna Museet" in Stockholm, "Stedelijk Museum" in Amsterdam, "Musée des Arts Décoratifs", "Kunstmuseum" Düsseldorf , "Kaiser Wilhelm Museum" Krefeld, "Museum of Modern Art" New York.