Asif Khan
Il lavoro di Asif Khan spazia attraverso i campi dell'architettura, del design industriale e dei mobili. Si dedica a spingere queste discipline in direzioni innovative e inaspettate.
Quale riconoscimento per il design e la consegna del Padiglione MegaFaces alle Olimpiadi invernali di Sochi del 2014, ad Asif è stato assegnato un Leone per l'innovazione al Grand Prix di Cannes. Questa è la prima volta che la giuria ha assegnato il prestigioso premio ad uno studio di architettura o ad un progetto russo.
Opere recenti notevoli di Asif includono “Radiant Lines” per la luce al Winter Festival 2014 a Melbourne, un disegno in lizza per il Padiglione del Regno Unito per Expo Milano 2015 e 'Parhelia' per Swarovski a Design Miami. Durante i Giochi Olimpici di Londra 2012, Asif è stato incaricato di progettare e consegnare il padiglione di Coca-Cola nel Parco Olimpico, dopo che Coca-Cola lo aveva selezionato come miglior giovane studio di architettura nel Regno Unito.
Nel 2010 Asif fu il primo architetto ad essere scelto tra i progettisti per il programma Residence presso il Design Museum di Londra ed è stato insignito del titolo di Designer of the Future nel 2011 da Design Miami. Asif ha tenuto lezioni a livello mondiale sul suo lavoro e in passato ha tenuto lezioni alla Harvard University, alla Royal Academy di Londra, in India per il Forum Design e a Design Indaba a Città del Capo.
Asif è nato nel sud di Londra e ha studiato architettura presso la Bartlett School, University College di Londra. Nel 2004 si diploma come il miglior studente della facoltà, aggiudicandosi la medaglia Donaldson e ha ricevuto una borsa di studio per proseguire gli studi presso l'Architectural Association.
Nel corso della sua carriera, ha dimostrato un coinvolgimento personale e professionale nella ricerca di soluzioni architettoniche per il Terzo Mondo, dando l’avvio a progetti in Thailandia e nelle favelas in Brasile. Mostrando una forte sensibilità per il modo in cui le persone abitano lo spazio, il lavoro di Khan impegna i suoi spettatori con le molteplici possibilità dell’utilizzo dell’artigianalità, della alta e bassa tecnologia, dell'innovazione e dell’ingegno nel design.
Asif Khan’s London-based practice works across the fields of architecture, industrial and furniture design. It is dedicated to pushing these disciplines in innovative and unexpected directions.
In recognition of his design and delivery of the MegaFaces Pavilion at the Sochi 2014 Winter Olympics, Asif was awarded a Cannes Lions Grand Prix for Innovation. This is the first time the panel has awarded the prestigious prize to an architecture studio or a Russian project.
Asif’s notable recent works include ‘Radiant Lines’ for the Light in Winter Festival 2014 in Melbourne, a shortlisted design for the UK Pavilion for Milan Expo 2015 and ‘Parhelia’ for Swarovski at Design Miami. During the London 2012 Olympic Games, Asif was commissioned to design and deliver Coca-Cola’s landmark pavilion in the Olympic Park, following Coca-Cola’s search for the UK’S best young architecture studio.
In 2010 Asif was the first architect to be chosen for the Designers in Residence program at the Design Museum London and was awarded Designer of the Future in 2011 by Design Miami. Asif lectures globally on his work and in the past has spoken at Harvard University, The Royal Academy, London, India Design Forum and Design Indaba in Cape Town.
Asif was born in South London and studied architecture at The Bartlett School, University College London. In 2004 he graduated as the best student in the faculty, was awarded the Donaldson medal and received a full scholarship for further study at the Architectural Association.
Throughout his career, he has demonstrated a personal and professional investment in finding architectural solutions for the Third World, embarking upon projects in Thailand and the favelas in Brazil. Showing a strong sensitivity to the way people inhabit space, Khan's work engages its spectators with the possibilities of craftsmanship, high and low technology, innovation and wit in design.